A un certo punto, mentre leggevo Chthulucene, è successa una cosa bizzarra. È successo che quell’ossessione per l’Apocalisse che mi porto dentro, ha trovato parole nuove, concetti nuovi, un’epistemologia impensata e insperata che rende tutto un po’ più facile, anche quando devi pensare alla fine di tutto quanto.
È online su giardino punk una nota a margine al libro di Donna Haraway, e il racconto di una curiosa idea di Apocalisse.