Software Autonomy

Digital Justice paragona alcuni dispositivi come iPhone e Oculus a dei giardini cintati da mura. A parte il fatto che nessun giardino dovrebbe essere recintato, il problema sono i vincoli imposti all’uso delle tecnologie da parte delle aziende produttrici.

Un altro esempio, magnificamente raccontato dalla narrativa di Cory Doctorow, si trova nel primo dei quattro racconti contenuti in Radicalized. Sembra a prima vista una storia di fantascienza hacker, ma nulla di quello che ci troviamo, né dal punto di vista tecnologico, né da quello politico, è veramente fantascientifico. Forni che funzionano solo su abbonamento e tostano solo il pane di machi autorizzati, sono un’estremizzazione di dinamiche vive e presenti nel capitalismo odierno.

Qui c’è un video di 60 secondi che spiega cos’è la Software Autonomy e perché è importante.

E qui c’è la mia personale lista di risorse software che vanno, in qualche modo, nella direzione di una sempre più consapevole scenta dell’autonomia:

  • Joplin > Scrittura e note
  • Framapad > Google docs
  • Framacalc > Google Fogli
  • Vivaldi > Browser
  • Matrix > Messaggistica imperfetta ma efficace
  • LocalSend > Condivisione tra dispositivi vicini
  • OpenStreetMap > Ovviamente Mappe
  • ReadYou / Feeder > News Feed per dispositivi Android
  • F-droid > App Store per dispositivi Android

La lista sempre in aggiornamento… se vuoi di più qui trovi la lista delle alternative open source compilata da Ethical Revolution.

Per consigliarmene altri usa pure il form dei commenti o la mail.

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